giovedì 27 marzo 2008

È ufficiale: Tata nuovo propietario di Jaguar e Land Rover

2,3 miliardi di dollari. Questo è il valore assegnato a Jaguar e Land Rover, due marchi storici britannici che nell'ultimo ventennio non hanno avuto una vita facile. Fino a qualche giorno fa facevano parte della galassia Ford, con Jaguar che vi entrò nel 1989 e Land Rover nel 2000, comprata da BMW.
Ma il colosso americano nell'ultimo periodo ha subito notevoli perdite finanziare (si parla di 2,7 miliardi di dollari solo nell'anno scorso), e sta vendendo i marchi che ritene meno profittabili. Prima Aston Martin, ora di proprietà della Prodrive, e ora Jaguar e Land Rover, venduti all'indiana Tata Motors.
L'ironia di fondo sta nel fatto che ora una compagnia proveniente dall'India, ex colonia britannica, ora possiede due icone dell'automobilismo britannico. Che sia una sorta di rivincita nei confronti dell'ex madrepatria?
Parlando seriamente, si spera che i manager indiani, al loro primo approccio con marchi di lusso così delicati, siano in grado di gestirli bene, possibilmente meglio di quanto fatto finora dagli americani di Ford. A onor del vero, c'è da dire che i due marchi ultimamente stavano mostrando segni di rimonta: Land Rover sembrava ormai aver preso la sua strada, mentre Jaguar ha appena iniziato un cambiamento radicale (annunciato dalla nuova berlina XF), il quale sembra di primissimo impatto aver avuto riscontri positivi.
Che altro aggiungere? Possiamo solo aspettare di vedere i risultati di questa nuova gestione, da parte mia non rimane che augurargli buona fortuna.


martedì 25 marzo 2008

Anche l'America diventa eco-friendly

La fine del mondo è vicina? Forse no, però quella del petrolio indubbiamente si. Ed è più vicina di quanto si pensi, considerato che non solo i costruttori europei e giapponesi, ma anche quelli americani stanno diventando più sensibili alle tematiche del consumo di carburante, delle emissioni nocive e di motori in genere più efficienti dal punto di vista energetico.
Proprio loro, quelli che fino a qualche hanno fa avevano come motto "bigger is better", quelli degli enormi SUV e pick-up a benzina, quelli delle muscle-car V8 a buon mercato. Uno dei segnali più importanti è che negli USA le vendite di modelli V8 stanno calando vistosamente in molti settori, eccezion fatta per i pick-up full-size. Questo dimostra che i consumatori sono sempre più interessati a motori meno "assetati", e anche le Case costruttive stanno sostituendo alcuni loro V8 con dei V6 più moderni in grado di garantire le stesse prestazioni con un minor consumo di carburante.
(fonte: LeftLaneNews
)

Delle big three di Detroit, quella maggiormente preoccupata a queste tematiche è proprio General Motors: da essa stiamo vedendo qualche SUV ibrido (dalla Tahoe alla Escalade, anche se il motore a benzina è in genere un grosso V8, mentre il motore elettrico è relativamente piccolo).


Sempre in ottica fuel efficiency, la GM ha addirittura cancellato il progetto di un nuovo V8 per Cadillac, lasciando l'attuale Northstar V8 4,6 senza un erede. La sua attenzione si sta focalizzando su un V6 ad alte prestazioni, come il 3,6 che equipaggia la berlina CTS e che garantisce all'incirca la stessa potenza del V8, ma con un consumo nettamente inferiore.
(fonte: LeftLaneNews)


Sempre da casa GM viene inoltre il più eclatante di questi avvenimenti: esso riguarda nientedimeno che la Chevrolet Camaro, l'auto di cui tanto si parla con la quale GM farà il suo ritorno in grande stile nel settore delle muscle-car, nel quale Ford e Chrysler sono già presenti rispettivamente con Mustang e Challenger.
Ovviamente la versione V8 ci sarà, perché in fondo la Camaro è principalmente dedicata ai nostalgici, e ci sarà molto probabilmente una versione V6 ad alte prestazioni. Tuttavia, per contrastare i modelli entry-level di Mustang e Challenger (rigorosamente V6), GM sta prendendo in considerazione il 4 cilindri 2.0 turbocompresso che equipaggia la Pontiac Solstice e la "nostra" Opel GT. Forte di 260cv, sarebbe quindi più potente delle concorrenti, con 210cv per la Ford e 250 per la Dodge. Il tutto, ancora una volta, con consumi nettamente inferiori.
(fonte: LeftLaneNews)


Non tutto sta cambiando nella tradizione motoristica americana, c'è ancora un pregiudizio rimasto saldamente in piedi: il Diesel. Visto ancora come motore poco inquinante e poco performante, nonostante gli enormi progressi fatti, non riesce proprio a conquistare i gusti difficili degli statunitensi.
Ma ecco che qui intervengono le tedesche: Audi e Mercedes in primis si preparano a "conquistare l'America" con una flotta di Diesel di nuova concezione. Insieme hanno sviluppato il progetto Bluetec, un nuovo sistema per abbattere le emissioni inquinanti. Risultato: i motori a gasolio con questo accorgimento ( che Mercedes chiamerà Bluetec, mentre Audi e VW continueranno a chiamare TDI) rispettano le leggi anti-inquinamento di tutti i 50 Stati USA, comprese quelle particolarmente severe della California. Questo assieme alle vittorie delle Audi TDI nella American LeMans Series, dovrebbe servire a far cambiare idea circa il Diesel ai cugini oltreoceano.

venerdì 14 marzo 2008

Anti-Mini all'italiana

Il successo che BMW ha ottenuto quando inventò la nuova Mini ha superato la più rosea delle ipotesi. Con la sua immagine chic, motori brillanti e assetto indovinato è stato un vero e proprio boom, nonostante i prezzi non proprio popolari. Si è diffusa talmente tanto, che ha qualcuno ha iniziato addirittura a stare antipatica. E non pochi sono i costruttori che ne stanno tentando di emulare il successo: Audi, che presenterà dalle ceneri della sfortunata A2 una nuova piccola, stavolta sportiva, la A1; e Alfa, la quale ha appena presentato la bella Mi.To, piccola 2 volumi in salsa 8C.







Tralasciamo i commenti sul nome, davvero inappropriato secondo molti: è una sigla che sta per Milano.Torino, quasi a voler sottolineare lo stretto rapporto che c'è con Grande Punto. Dell'utilitaria torinese, infatti, eredita il pianale e gran parte dei motori, dai diesel al 1.4 t-jet della Grande Punto Abarth.
L'estetica trae spunto da quel capolavoro di design che è la 8C Competizione, e il risultato è davvero notevole. Passaruota bombati, linea di cintura alta, fiancate sinuose e profilo sfuggente del tetto: il tutto contribuisce a dare l'idea di una vettura senza compromessi. Un po' più controverso è il frontale, dove i grandi fari con cornice fanno un po' discutere. Nel complesso, tuttavia, la linea è elegante, sportiva e passionale, da vera Alfa.
Sotto la pelle, oltre ai motori di derivazione Fiat, ci sarà per il top di gamma GTA il nuovo 1.8 JTB, con una potenza nell'ordine dei 200-230cv. Degno di nota, inoltre, è il fatto che i motori saranno tutti turbo, sia i benzina che i diesel.
Una chicca, infine, è rappresentata dal D.N.A., un sistema elettronico che gestisce acceleratore, sterzo e sospensioni comandato da un "manettino" posto sulla plancia. Tale sistema è regolabile su 3 livelli preimpostati: D (dynamic, per la guida sportiva), N (normal, per la guida di tutti i giorni) e A (all weather, per la guida su fondi scivolosi). D.N.A., appunto.

Per poter completare il giudizio estetico mancano ancora le foto degli interni, ma non è difficile prevedere un buon numero di vendite per questa piccola Alfa, almeno da noi in Italia.