venerdì 30 novembre 2007

Un'ultima, estrema Murcièlago prima della pensione

La Murcièlago, modello di punta della Casa del Toro, è in produzione dal lontano 2001. Ora, dopo che è stata aggiornata con la LP640 e dopo esser servita da base per la stratosferica Reventòn, la Lamborghini si prepara a darle un ultimo saluto con una versione ancora più estrema, probabilmente denominata SV.
La principale caratteristica di questa nuova versione sarà la riduzione di peso, soprattutto per via dell'eliminazione degli organi di trasmissione anteriori. La trazione, quindi, sarà affidata esclusivamente alle ruote posteriori (ciò comporterà una profonda modifica nel sistema di controllo di trazione).
L'abitacolo subirà anch'esso profonde modifiche: tunnel centrale, guscio dei sedili, cruscotto e pannelli interni delle portiere saranno tutti in fibra di carbonio, e perfino le maniglie delle portiere saranno sostituite da fascette. Verrà eliminato l'impianto audio, sebbene molto probabilmente rimarrà come optional a costo zero.
Esteriormente, vi sarà un più largo uso di fibra di carbonio per la carrozzeria, mentre nuovi cerchi in lega leggera contribuiranno a ridurre il peso. Non sarà presente neanche il sistema di sollevamento dell'auto, riducendone non di poco la guidabilità quotidiana (poco importa, visto che sicuramente non sarà tra le priorità di un eventuale acquirente). Verranno anche eliminati gli spoiler posteriori (le cosiddette "ali di pipistrello") a favore di un alettone fisso in fibra di carbonio.
Il motore dovrebbe ricevere un'ulteriore iniezione di potenza rispetto ai 640cv della LP e ai 650 della Reventòn: si parla di circa 680cv, 100 in più di quanti ne aveva la Murcièlago appena uscita, una potenza che le permetterebbe di sfondare il muro dei 350km/h. Il cambio sarà il sequenziale e-gear, coi tempi di cambiata che passeranno da 0,2 a 0,4 secondi.
Su WorldCarFans apparirono tempo fa alcune spy shots della futura Murcièlago SV (o Superleggera, come viene chiamata da loro), mentre veniva testata al Nurburgring. Probabilmente dovremo aspettare la fine del 2008, prima di poter ammirare quella che probabilmente sarà l'ultima Lambo ad utilizzare il V12 derivato da quello della gloriosa Miura. Si parla, infatti, di un V12 tutto nuovo, forse derivato dal V10 della Gallardo, per l'erede della Murcièlago.


venerdì 16 novembre 2007

Auto dell'Anno e Evo Car of the Year: le vincitrici

L'ambito premio Auto dell'Anno per il 2008 è stato dato, senza tanta sorpresa, alla nuova Fiat 500. La rivisitazione di un'auto divenuta un'icona in tutto il mondo ha raccolto moltissimi consensi, tanto che il distacco dalla seconda classificata (Mazda 2, con Ford Mondeo in terza posizione) è molto ampio. Il premio, ottenuto l'anno scorso dalla Ford S-Max, è assegnata da una giuria di 58 giornalisti scelti fra le maggiori riviste automobilistiche europee. Il "Cinquino" ha ottenuto numerosi premi quest'anno, segno dell'elevata approvazione da parte del pubblico. Al concorso "L'Automobile più Bella del Mondo" tenutosi ultimamente al Castello Sforzesco di Milano, ha ottenuto il punteggio più alto in assoluto, mentre si è anche guadagnata il premio "EuroCarBody", il più prestigioso a livello mondiale per la carrozzeria.
Inoltre, la Fiat sta registrando una domanda di 500 superiore anche alle migliori aspettative, tanto che ne incrementerà la produzione nella fabbrica polacca di Tychy.

Per le auto sportive, altrettanto ambito è il premio Evo Car of the Year, assegnato dalla rivista specializzata Evo. Quest'anno il premio è andato alla 911 GT3 RS, versione ancora più estrema della già estrema GT3, con la quale condivide il motore 6 cilindri boxer 3,6 litri aspirato da 415cv. Questa è solo l'ultima delle numerose volte che la Porsche ha ottenuto questo titolo, segno che la 911 continua ad essere molto apprezzata nonostante la sua idea di base sia la stessa da più di 40 anni. Il secondo posto è stato ottenuto dalla stratosferica Ferrari F430 Scuderia, mentre il terzo posto è andato all'Audi R8, ottimo risultato per l'esordiente di Ingolstadt che si è posizionata subito dietro a mostri sacri come Porsche e Ferrari.

venerdì 9 novembre 2007

'08 Ford Mustang Bullitt

Ci sono auto che non hanno bisogno di presentazione, e sicuramente la Ford Mustang è una di queste. Il suo nome se l'è costruito negli anni attraverso la fama di sportiva semplice e pura, alla portata di molti, grazie alla sua meccanica semplice ma efficace. Non troveremo infatti iniezione diretta, cambio elettro attuato a doppia frizione o chissà quale dispositivo elettronico di bloccaggio del differenziale. Semplicemente un grosso V8 sotto il cofano che muove le ruote posteriori e una linea muscolosa, nel più puro spirito Yankee: questa è la ricetta che ha reso questa "pony car" famosa e ricercata in tutto il mondo. Se poi al nome Mustang aggiungiamo un altro nome, Bullitt, divenuto un mito nella storia del cinema, ecco che l'auto in questione diventa già dal momento della sua uscita una leggenda.
Nel famoso film del '68 Steve McQueen veniva inseguito a bordo della sua Mustang da una Dodge Charger per le strade di San Francisco, per un entusiasmante inseguimento della durata di 7 minuti. 40 anni dopo, in onore del film Ford ha dedicato questa ver
sione speciale della Mustang, denominata Mustang Bullitt appunto, che verrà costruita in una edizione limitata di 7.700 esemplari.
Verrà offerta in un colore molto simile a quello della Mustang usata nel film, denominato Dark Highland Green, disponibile solo su questa versione speciale. Sar
à anche offerta in nero, ma sicuramente gli appassionati che hanno intenzione di comprarla hanno già le idee chiare su quale colore scegliere. Dovranno aspettare il 2008, però...
All'esterno sono stati rimossi tutti gli spoiler e gli stemmi, compreso il pony dalla griglia frontale. Rimane solo lo stemma circolare sul bagagliaio, che reca la scritta "Bullitt". La griglia frontale è stata colorata in nero, con una striscia satinata che la percorre per renderla il più simile possibile alla Mustang del '68. Specifici sono anche i cerchi in alluminio da 18", a 5 razze denominati Euroflange. Sono verniciati in Dark Argent Grey, e recano una finitura satinata.
Gli interni hanno molti elementi retrò, come il quadro strumenti e la leva del cambio, in alluminio al pari dei pedali. La plancia è interamente rivestita in alluminio satinato, mentre il volante a 3 razze presenta al centro la scritta "Bullitt", restando fedele alla Mustang del film. I sedili sono ripresi da quelli della Shelby GT500, quindi garantiscono un contenimento migliore rispetto a quello di una Mustang standard. Sono rivestiti in pelle nera, denominata Dark Charchoal.
Il motore, un 4.6 V8, al pari del telaio è stato messo a punto dalla Ford Racing. Dotato di 3 valvole per cilindro e singolo albero a camme in testa, esso è accoppiato a un semplice cambio manuale a 5 marce. Accreditato di 315cv a 6000 giri e 440Nm a 4250 giri, garantisce una velocità massima di 241km/h (dichiarata), e di uno 0-100km/h abbassato di circa 0,3 sec rispetto alla Mustang standard.
Un discorso a parte, invece, merita l'impianto di scarico. I tecnici della Ford Racing, DVD del film Bullitt alla mano, hanno cercato di riprodurre alla perfezione il suono di "quella" Mustang.
Le grandi Case americane hanno sfornato in passato modelli fantastici che sono diventati delle icone della loro era. Basti pensare alla Dodge Charger, o alla famosissima Corvette, oppure ancora alla leggendaria Ford GT che diede filo da torcere alla punta di diamante della produzione europea. Purtroppo ora i costruttori oltreoceano si trovano in acque a dir poco pessime, a causa delle pressante concorrenza giapponese ed europea, verso la quale le auto americane non sono in grado di reggere il confronto, tecnicamente e qualitativamente parlando.
Così, a causa delle spietate leggi di mercato, grandi costruttori come Ford, GM e Chrysler, che hanno dato vita ad alcuni dei pilastri dell'automobilismo sportivo, ora devono lottare per la propria sopravvivenza. C'è da riflettere su questo.


sabato 3 novembre 2007

Il futuro della Lotus

La Lotus oramai è una delle poche Case automobilistiche "di nicchia" che può ancora vantarsi di essere indipendente, anche se ha stabilito varie relazioni commerciali con molti dei più grandi costruttori.
Ora si prepara ad affrontare il futuro con una serie di investimenti atti ad ampliare e rimodernare la gamma: questo significa modelli nuovi in arrivo, e grosse novità per quelli già esistenti. Ma senza stravolgere l'immagine sportiva ed essenziale delle sue auto, con buona pace del grande Colin Chapman.
Di queste grosse novità in arrivo ce ne parla Mike Kimberley, attualmente CEO della Lotus, in una intervista a un quotidiano britannico. Innanzitutto le novità che vedremo a breve termine: una nuova Elise SC, con il 1.8 di origine Toyota già presente nella Exige, con una potenza nell'ordine dei 220cv. Poi ci sarà una nuova versione della sfortunata Europa, con un abitacolo ancor meno spartano e orientato al lusso. In seguito, la futura Exige SR monterà il controllo di trazione variabile già visto nella concept 2-Eleven.
E ora i pezzi forti: di certo la Lotus sta lavorando a due vetture totalmente nuove: una di queste è una nuova coupè (nome in codice Eagle GT) che si andrà a piazzare un gradino sopra la Europa. Monterà in posizione centrale-posteriore un V6 di origine Toyota, dalla potenza d circa 300cv, accoppiato a un cambio semi-automatico. Avrà una configurazione 2+2, e sarà proposta sia nella variante chiusa che in quella convertibile. Con un prezzo di circa 65-70.000 euro, sarà una degna avversaria della Porsche Cayman.
L'altro nuovo progetto è nientedimeno che un'erede della mitica Esprit, anche se probabilmente non sarà questo il suo nome. Sono molto poche le notizie su quest'auto: secondo le parole di Kimberley, avrà un motore che garantirà una "forte immagine del marchio", e di certo non sarà un V12. La Lotus non ha bisogno di un V12 per raggiungere le performance che cerca, a detta del CEO. Il lavoro su questa futura sportiva, che al contrario della Eagle non lascerà alcuna concessione al lusso, si prospetta ancora lungo: l'auto sarebbe stata rimandata dallo stesso Kimberley in progettazione in quanto " non aveva il DNA Lotus, e non era fedele alla sua tradizione". Con un prezzo che si aggirerà intorno ai 120.000 euro, quest'auto costituirà una rivale di 911 Carrera S, R8 e Corvette.
Secondo alcune fonti però, Kimberley avrebbe ammesso che l'erede della Esprit non avrà il ruolo di ammiraglia Lotus: questo verrà ricoperto da un'auto ancora più sensazionale, in grado di competere ad armi pari con Ferrari e Lamborghini, che però non vedrà la luce prima del 2010.
Auguri, quindi, e buona fortuna a Lotus, nella speranza che questo marchio un po' speciale abbia un florido futuro e che continui a sfornare sportive genuine come ormai non se ne vedono più.

giovedì 1 novembre 2007

Audi TT RS con un V8 sotto il cofano?

Non è un mistero che l'Audi stia preparando delle versioni più potenti della sua coupè compatta: è ormai quasi certo l'arrivo della TT S con un 2,0 turbo da circa 280cv sotto il cofano, di cui sono stati visti innumerevoli prototipi. Questi montavano alcuni elementi tipici delle Audi S, tra cui i 4 terminali di scarico. Ma ci sono anche altri prototipi della TT che girano sul 'Ring. Sul retro hanno due grandi terminali di scarico ovali: tipici elementi distintivi della Audi RS. Nonostante l'Audi abbia più volte negato la preparazione di una ipotetica TT RS, è molto facile pensare che ciò non corrisponda alla verità. Molte voci girano circa la grande incognita del motore: sembra che la più probabile sia un 6 cilindri a V stretta (derivato dal 3,2 o dal 3,6), probabilmente turbocompresso. Un'altra ipotesi (molto più affascinante) sarebbe il ritorno dei leggendari 5 cilindri in linea turbo, visto che una sportiva Audi con questa soluzione manca dai tempi della RS2 Porsche: si potrebbe usare come base il 2,5 montato su una versione statunitense della Golf.
Alcuni fotografi che seguono il prototipo sulla pista tedesca, però, hanno dichiarato che il rumore allo scarico era molto simile al 4,2 della RS4. Che la nuova TT RS sia quindi dotata di un V8? Ovviamente tale notizia è da prendere con le pinze, dato che una scelta così azzardata difficilmente è stata presa dai tecnici della Quattro GmbH: essendo costruita sul pianale (seppur modificato) della Golf V, la TT monta motori trasversali, e quindi dotarla di un V8 sarebbe un'operazione molto difficile, che richiederebbe come minimo l'utilizzo di un motore con angolo fra le bancate molto stretto. Inoltre tale motore è già montato dalla "sorella maggiore" R8, creandole quindi non pochi fastidi.
C'è solo da sperare che al reparto sportivo Audi abbiano fatto un lavoro di affinamento alla pari di quello compiuto con la RS4, e che la dotino di un motore turbo non troppo pesante per ottenere un buon bilanciamento: se così fosse, ne verrebbe fuori qualcosa di molto, molto interessante.