mercoledì 27 febbraio 2008

The Holy Grail

Quella che vedete in foto è uno dei più inestimabili esemplari delle leggendarie quattro (quattro va scritto sempre con la "q" minuscola) che hanno reso Audi famosa nei rally e non solo. Si tratta di un'auto mai immatricolata, con zero miglia sul contachilometri, di proprietà di Audi UK. Inoltre, questa quattro è l'ultimo esemplare con la guida a destra ad aver lasciato le linee di produzione. Custodita in una località segreta in Gran Bretagna, in un luogo sigillato e deumidificato, è probabilmente la quattro meglio conservata in assoluto, ed ha un valore incalcolabile per qualsiasi appassionato di Audi, e non solo. Quando quest'auto è stata esposta al pubblico, ha ricevuto molte offerte particolarmente alte, ma la risposta è stata sempre negativa: quest'auto non verrà mai messa in vendita, a detta di Jeremy Hycks, direttore di Audi UK.
L'auto in questione è un modello 20V, prodotto dal 1989 al 1991. Il motore era il classico 5 cilindri in linea di 2226cc, turbocompresso, dotato su questo modello di distribuzione a 4 valvole per cilindro. Sviluppava una potenza di 220cv a 5900 giri, e 309Nm di coppia già da 1950 giri. Dotata di un cambio manuale a 5 rapporti, l'auto raggiungeva la velocità massima di 233km/h, ed era capace di raggiungere i 100km/h da fermo in soli 6,5 secondi.

Ultimamente la "Ur-quattro" è tornata sotto i riflettori, grazie al programma televisivo Ashes to Ashes, in onda ogni settimana dal 7 febbraio sulla BBC. In tale programma, un telefilm basato sugli anni '80, il protagonista guida una quattro model year '84 (piccolo errore televisivo...).

fonte: Fourtitude

mercoledì 20 febbraio 2008

Nuova Gallardo all'orizzonte

Sembra che Lamborghini stia continuando con la sua politica di produrre numerose versioni delle sue supercar, una politica che risale a prima della gestione Audi.
Ora tocca alla Gallardo, affilata supercar italiana di nome ma con diversi geni tedeschi nel suo DNA. Per differenziarsi maggiormente dalla sorella teutonica R8, la quale sta per ottenere un nuovo V10, anche la baby-Lambo otterrà un'iniezione di potenza. L'auto si chiamerà
probabilmente Gallardo LP550 (alcuni dicono 560), utilizzando lo stesso nome della conosciuta versione "pompata" della Murciélago. Il V10, grazie all'iniezione diretta della benzina, arriverà a sviluppare, come suggerisce il nome, 550 o 560cv. Per l'occasione l'auto subirà un aggiornamento estetico, oltre ad alcune migliorie tecniche tra cui le sospensioni posteriori derivate da quelle della R8. Inoltre il motore dovrebbe essere portato a 5,2 litri ed è auspicabile anche un alleggerimento della vettura.
Le modifiche esterne ci vengono mostrate da queste foto provenienti da Quattroruote e pubblicate poi sul forum di Autopareri. Esse sono abbastanza radicali, più di quanto sia stato fatto per la Murciélago LP640: riguardano non solo i paraurti anteriori e posteriori, ma anche i gruppi ottici. Non si sa ancora niente circa gli interni, ma dovrebbero rimanere con ogni probabilità immutati.
Da qualche giorni girano inoltre in rete le prime foto dal vivo della rinnovata Gallardo:
L'auto si presenta completamente ricoperta di nero, anche se in alcune parti è possibile scorgere sotto la camuffatura una livrea arancione, tipicamente Lambo. Ma ciò che è più importante è che la camuffatura non impedisce di osservare le linee dell'auto, confermando la veridicità delle foto di Quattroruote. L'unica differenza la si nota nel posteriore, dove la rivista propone un'unica griglia che percorre l'auto in tutta la sua larghezza, mentre dagli spy shots sembra che questa griglia sarà divisa in 3 parti (e forse questa soluzione è esteticamente più gradevole...).
La presentazione non dovrebbe essere molto lontana, alcuni la prevedono durante il Salone di Ginevra il prossimo mese. A questo punto, potremmo ipotizzare la presentazione a Ginevra della versione V10 della R8.


lunedì 4 febbraio 2008

Hanno ucciso la Lancia

In occasione dell'uscita della nuova Delta, permettetemi di esprimere il mio profondo rammarico per come viene trattata una delle più antiche e importanti Case automobilistiche italiane. La Lancia, da essere un marchio simbolo di sportività e avanguardia tecnologica, ora si ritrova in una situazione economica non proprio felice. Attualmente ha 4 modelli in listino, due di successo (Ypsilon e, in maniera minore, Musa), uno che oramai sente il peso degli anni (Phedra), e uno che merita un discorso a parte (Thesis).
La Thesis avrebbe dovuto rievocare le grandi berline Lancia del passato, però a causa della sua scarsa competitività, del suo design troppo "di nicchia" e delle motorizzazioni che non hanno subito aggiornamenti dal momento del lancio (ci voleva molto, ad esempio, a montare il 2.4 m-jet da 200cv?) è stata un autentico flop. E in questo segmento, dove ci si ritrova a lottare con le punte di diamante di Audi,
Mercedes e BMW, gli errori non sono consentiti. Così, la Thesis rimarrà in vita fino al 2010, poi non verrà più prodotta. E non si prevede una sostituta, il che significa che dal 2010 l'ammiraglia della Lancia sarà una 2 volumi di segmento C, la nuova Delta.Già, la nuova Delta... questa nuova auto, a mio parere, non sarà certamente un flop: ha tutte le carte in regola per ripetere il successo di Ypsilon e Musa. Basata sul pianale della Bravo, assicura un'abitabilità ottima grazie alla sua lunghezza generosa (4,5m).
Il problema è il nome che porta.
Per ogni appassionato del marchio Lancia che si rispetti, è il classico dito nella piaga, e non c'è bisogno che io aggiunga altro in proposito.

Questo è il potere del marketing: il marchio Lancia avrebbe potuto ambire a una posizione ben più felice rispetto a quella odierna, e invece adesso è destinato a sottostare a decisioni sbagliate e poca intraprendenza. Una pessima combinazione, che pian piano lo sta uccidendo.
Sembra, però, che i lancisti vedranno in un prossimo futuro uno spiraglio di luce: ci sono voci secondo cui Lancia stia sviluppando assieme a Maserati una sportiva V8, qualcosa di simile all'Alfa 8C, che potrebbe portare non pochi cambiamenti nel marchio.
Chissà, la speranza è l'ultima a morire...