2,3 miliardi di dollari. Questo è il valore assegnato a Jaguar e Land Rover, due marchi storici britannici che nell'ultimo ventennio non hanno avuto una vita facile. Fino a qualche giorno fa facevano parte della galassia Ford, con Jaguar che vi entrò nel 1989 e Land Rover nel 2000, comprata da BMW.
Ma il colosso americano nell'ultimo periodo ha subito notevoli perdite finanziare (si parla di 2,7 miliardi di dollari solo nell'anno scorso), e sta vendendo i marchi che ritene meno profittabili. Prima Aston Martin, ora di proprietà della Prodrive, e ora Jaguar e Land Rover, venduti all'indiana Tata Motors.
L'ironia di fondo sta nel fatto che ora una compagnia proveniente dall'India, ex colonia britannica, ora possiede due icone dell'automobilismo britannico. Che sia una sorta di rivincita nei confronti dell'ex madrepatria?
Parlando seriamente, si spera che i manager indiani, al loro primo approccio con marchi di lusso così delicati, siano in grado di gestirli bene, possibilmente meglio di quanto fatto finora dagli americani di Ford. A onor del vero, c'è da dire che i due marchi ultimamente stavano mostrando segni di rimonta: Land Rover sembrava ormai aver preso la sua strada, mentre Jaguar ha appena iniziato un cambiamento radicale (annunciato dalla nuova berlina XF), il quale sembra di primissimo impatto aver avuto riscontri positivi.
Che altro aggiungere? Possiamo solo aspettare di vedere i risultati di questa nuova gestione, da parte mia non rimane che augurargli buona fortuna.
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13 anni fa
1 commento:
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