lunedì 19 gennaio 2009

Born to be wild

Non è facile trovare un motivo razionale per cui la gente è attratta da quest'auto: la qualità degli interni è abbastanza deludente, tecnicamente non è certo al passo coi tempi, e come auto sportiva lascia alquanto a desiderare. Eppure ce ne sono di estimatori della Dodge Challenger, e neppure pochi. Il suo aspetto da muscle-car, la sua arroganza, l'anacronismo dei suoi V8 in un mondo di fuel efficiency: questo è il segreto del suo successo. In poche parole, è una tipica auto americana di trent'anni fa trasportata ai nostri tempi, per la felicità dei nostalgici. D'altronde, il suo fascino è innegabile, anche per gli appassionati di auto del Vecchio Continente. E lo è ancora di più, in questa edizione speciale denominata Classic:


Altro non è che la versione
media della gamma, dotata del 5,7 litri V8 Hemi con piccole modifiche estetiche e uno scarico modificato per ottenere un suono ancora più cupo. La fiancata presenta delle strisce lungo la linea di cintura dall'aspetto molto old-school, così come gli specifici cerchi cromati. Completano il tutto il tappo del serbatoio cromato e la la scritta "Challenger" in corsivo, tutti particolari che richiamano l'omonima progenitrice degli anni Settanta. I colori disponibili sono quelli delle versioni normali, tra cui il classico Hemi Orange, a cui poi si aggiungerà un'inedita tonalità di blu (in foto).
Si possono sollevare mille obiezioni, insomma, per quest'auto. Non è l'auto giusta per questo momento di crisi, il costruttore rischia seriamente la bancarotta, tutto quello che volete. Ma per un attimo, provate a non vederla con razionalità, ma solo con la passione. E vedrete che tutto avrà più senso.

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