mercoledì 28 maggio 2008

Modifiche tecniche in vista per le Aston Martin

Alcuni definiscono le Aston Martin come le più belle auto del mondo. Avranno ragione? Chissà, però è innegabile che si tratta di auto dalla bellezza mozzafiato, eleganti eppure molto aggressive, dei classici non appena lasciano le linee di produzione.
In quest'ottica, la nuova gestione Prodrive non ha osato toccare le stupende linee della V8 Vantage e della DB9, ma ha conferito loro numerose migliorie sottopelle. Non che la meccanica non fosse di prim'ordine, ma effettivamente c'era bisogno di un po' più di brio per poter stare al passo con la concorrenza.

La V8 Vantage, la più giovane del duo, fu presentata al Salone di Ginevra nel 2005, con le vendite che iniziarono nel 2006, quindi questo può essere a tutti gli effetti considerato un classico aggiornamento di mezza età. C'è da dire, tuttavia, che nonostante sia ancora arrivata alla mezza età, questa Vantage è ancora maledettamente attraente.
Le uniche modifiche esterne si limitano a nuovi cerchi di 19". All'interno invece, troviamo una nuova finitura in alluminio satinato per la plancia, una leva del cambio rivista e un nuovo sistema di navigazione più veloce ed efficiente.
Il pezzo forte si trova sotto il cofano: il V8 di derivazione Jaguar è stato portato da 4,3 a 4,7 litri, con la potenza massima che tocca quota 420cv e la coppia massima che arriva invece a 470Nm. La frizione è stata inoltre alleggerita sia per il cambio manuale che per il sequenziale Sportshift, mentre per quest'ultimo una diversa mappatura ha permesso di ottenere una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 quantificabili attorno al 13%.
Le prestazioni sono diventate ancora più interessanti, con uno 0-100km/h in 4,7s (-1s) e una velocità di punta di 288km/h (+8km/h).
Per una sportività ancora maggiore, è previsto un rinnovato Sport Pack, che include sospensioni più rigide targate Bilstein, nuovi cerchi alleggeriti, una nuova taratura della geometria dello sterzo e una barra anti-rollio posteriore (solo per la coupè).
Insomma, coloro che sottolineavano la mancanza di un numero adeguato di cavalli sotto questa stupenda carrozzeria (vedi Clarkson), dovrebbero ora essere stati accontentati.


Con la stessa filosofia è stata rinnovata la meno giovane, ma altrettanto stupenda, DB9. La versione aggiornata ha fatto bella mostra di al Salone di Ginevra di quest'anno.
Esteriormente i cambiamenti riguardano solamente nuovi cerchi da 19" a 10 razze, una nuova griglia composta da 5 barre in alluminio anodizzato e nuovi specchietti retrovisori esterni. Internamente, nuovi rivestimenti in alluminio e radica trovano posto sulla plancia, così come la chiave elettronica ECU (Emotion Control Unit) presa in prestito dalla DBS. Ci vuole un occhio abbastanza allenato per riconoscerne i cambiamenti, in effetti.
Più sostanziosi sono invece, come già anticipato, i cambiamenti sotto il cofano. Il 6,0 V12 rimane inalterato, però ora mostra un incremento di potenza e coppia, per un totale di 470cv e 600Nm. Anche l'automatico Touchtronic è stato rivisto, permettendo uno 0-100 di 4,6s (-3s) e una velocità di punta di 305km/h (+5km/h).
Questo incremento di cavalli, assieme a una rigidità torsionale aumentata del 10%, nuovi ammortizzatori e nuovi bracci delle sospensioni, garantiscono un rinnovato piacere di guida.

fonte: WorldCarFans

Poche piccole modifiche, insomma, per non far sentire il peso dell'età a due auto senza tempo. Questa è la filosofia di Prodrive. Starà facendo bene? Secondo il mio modesto parere, indubbiamente si.

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