mercoledì 19 settembre 2007

Bentley Brooklands coupè, nel segno della tradizione

La Bentley, come tutte le marche di lusso inglesi, ultimamente ha vissuto un periodo difficile a causa dei problemi economici. Da qualche anno a questa parte, ha trovato la stabilità economica sotto l'ala protettrice della Volkswagen, che la acquistò dalla BMW (la quale ora mantiene il controllo di Rolls-Royce).

Quando uscì la Bentley del nuovo millennio, però, molti inorridirono. Abituati a vedere la Bentley come un marchio ultra-esclusivo e opulento fino all'esagerazione, questa nuova Continental GT semplicemente non riuscivano ad accettarla. Vuoi perché meccanicamente non era nient'altro che una Phaeton W12, con lo stesso telaio, cambio, sistema di trazione integrale, sospensioni e così via. Solo il motore, un 6,0 litri W12 di produzione Audi/VW, già corposo di suo, ricevette una bella dose di potenza in più grazie a due turbocompressori, che lo portarono a 560cv e 650Nm. Quanto bastava per farla arrivare a 318 km/h, e trasformarla così nella coupè a 4 posti più veloce del mondo. Oppure era il prezzo ciò che i puristi della Casa di Crewe non riuscivano a digerire: abituati a comprare le loro auto al prezzo di una bella villa, trovarne una da "appena" 180.000 euro nel listino della B alata era per loro un insulto.
Ora, quindi, i vertici del Gruppo VW hanno deciso che la Bentley non può abbandonare così i suoi tanto affezionati acquirenti (ma sicuramente l'aveva sempre saputo). Nasce così la Brooklands coupè, autentico inno all'eccesso e al lusso , nemmeno minimamente interessata ai problemi che affliggono le industrie automobilistiche odierne, ovvero il rispetto dell'ambiente e le continue ricerche per inquinare e consumare meno. Il suo nome deriva dal leggendario circuito inglese in cui negli anni '20 la Bentley collezionò molte delle sue vittorie. Essa discende da una "stirpe" di enormi coupè, tra cui l'auto da cui parzialmente deriva e che ora sostituisce, la Continental R.


Il motore merita un discorso a parte. Si tratta del famoso V8 ad aste e bilancieri che da sempre equipaggia le Bentley, con una cilindrata di 6,75 litri. Le sue origini risalgono al 1959, quando fu montato su una berlina chiamata S2, con una cilindrata di 6,23 litri. Sviluppava circa 200cv, ed era molto all'avanguardia per i suoi tempi in quanto costruito interamente in alluminio. Dieci anni dopo, nel '69, la cilindrata fu portata a 6,75 litri, e tale è rimasta sino ad oggi. Nell'82 fu adottato un singolo turbocompressore sulla Mulsanne Turbo, auto che trasformò l'immagine della Bentley. Nel 1999 ricevette l'iniezione elettronica, nel 2002 divenne bi-turbo. E ora, dopo quasi 50 anni di onorato servizio, lo vediamo nella sua configurazione più potente, capace di sviluppare ben 530cv a 4000 giri e ben di 1050Nm, già disponibile a 3250 giri, grazie a due nuovi turbocompressori a geometria variabile, un nuovo impianto di scarico e alcuni elementi rivisitati. La tradizione Bentley, che vuole i suoi motori dotati di una coppia sbalorditiva già da basso numero di giri, è stata rispettata. All'interno del vano motore troviamo alcuni dettagli affascinanti, come la targhetta in allumino satinato "6 ¾ Litre Brooklands", il logo Bentley impresso sugli intercooler e, soprattutto, la firma del tecnico che ha supervisionato la costruzione artigianale del V8 all'interno della fabbrica di Crewe.

Nonostante il telaio inizi a sentire il peso dell'età, la tenuta di strada è straordinaria per la stazza della vettura, merito anche degli pneumatici Pirelli PZero, appositamente sviluppati per quest'auto.Le loro dimensioni sono 255/40 ZR20 (un po' troppo stretti, soprattutto considerati i 1050Nm di coppia), montati su cerchi da 20 pollici dal design a 16 razze, più classici, oppure a 5 razze sdoppiate, più sportivi. Ovviamente il comfort è assoluto, merito anche delle nuove sospensioni a controllo elettronico regolabili su 3 diversi livelli di assorbimento. Per fermare un'auto di queste dimensioni servono dei freni da primato, e infatti lo sono: quelli opzionali in carbo-ceramica, con 420mm all'anteriore e 356 al posteriore e pinze ad 8 pistoncini, sono attualmente i freni più grandi mai visti su un'auto di serie (uguagliati ultimamente solo dalla RS6). La trazione è ovviamente posteriore, mentre il cambio è un'unità certamente al passo coi tempi: si tratta di un cambio automatico ZF a 6 rapporti con funzione Tiptronic, lo stesso che troviamo anche fra la produzione Audi/VW. A completare il tutto ci sono gli immancabili aiuti elettronici, come ABS, ESP, controllo di trazione e un inedito controllo di coppia per il motore (MSR), più utile di quanto si possa credere.

L'armonia tra antico e moderno che troviamo tra le caratteristiche tecniche di quest'auto è anche la caratteristica principale del suo design. La prima impressione che i designer hanno voluto esprimere è quella di enorme imponenza, con uno stile che trasmettesse classe e opulenza con un pizzico di aggressività. Lo testimoniano l'imponente frontale su cui capeggia la grande mascherina verticale, lasciata invariata rispetto alle ultime produzioni di Crewe, e la "muscolosa" linea di cintura che caratterizza la fiancata. Nello squadrato frontale troviamo anche i quattro fari tondi in luogo dei fari carenati presenti sulla precedente generazione della berlina Arnage. Un pizzico di sportività è dato invece dalla griglia anteriore a nido d'ape.
Sulla griglia del radiatore troviamo quello che forse è il particolare più affascinante: la "statuetta" della B alata, in stile Mercedes o Rolls-Royce e come ultimamente non si vedeva più su una Bentley. Con un sistema già visto sulla ultima Rolls-Royce Phantom, la statuetta è retrattile per evitare atti vandalici verso questo gioiello.


Il tetto sembra sottolineare le caratteristiche di imponenza, sportività ed eleganza di quest'auto: privo dei montanti centrali, si raccorda in modo alla parte posteriore. Nella coda, la cui lunghezza è accentuata dallo sbalzo posteriore di enormi dimensioni, si notano i grandi terminali di scarico ovali (altro elemento di sportività). Essi hanno la particolarità di essere "filettati" all'interno, in modo simile all'interno di una canna di pistola. I fari posteriori, composti da elementi ovali al loro interno, sono un elemento distintivo della moderna produzione Bentley. La forma del lunotto e quella del bagagliaio ricordano le ultime versioni della berlina Arnage.


Gli interni riflettono in maniera ancora più evidente l'opulenza del marchio, mantenendo intatto il fascino inglese d'una volta. Essi sono interamente rivestiti in pelle, rendendo Bentley l'unica Casa che li offre già di serie. Tutti i materiali, a cominciare dalla radica che ricopre interamente la plancia e la console centrale, fino all'alluminio presente sulle bocchette, maniglie e comandi vari, sono tutti autentici e di primissima scelta. La produzione artigianale è garanzia di massima cura nel più piccolo dettaglio. Sottolineano la classica sportività di quest'auto i 5 indicatori analogici (non sia mai che una Bentley si converta al cruscotto interamente digitale...) che si trovano al centro della plancia, incastonati nella radica come gli elementi principali (contagiri, tachimetro e computer di bordo). Tutto è rimasto come sulle precedenti Bentley, a partire dal volante in pelle a 4 razze con il logo Bentley impresso, fino ai minimi particolari come i comandi degli alzacristalli. La plancia nasconde poi lo schermo del navigatore satellitare a scomparsa, l'impianto audio (con lettore mp3 e connessione Bluetooth per il cellulare)e il climatizzatore automatico bi-zona, tutti elementi provenienti dal Gruppo VW. Le poltrone sono come da tradizione prodotte internamente dalla Bentley, con cintura di sicurezza e airbag laterali incorporati, e tra le loro principali funzioni ci sono supporto lombare elettrico, funzione di massaggio e lunghezza del cuscino regolabile elettricamente. Quelle anteriori sono del tipo a poggiatesta incorporato nello schienale. I posti a disposizione sono 4, e lo spazio non manca di certo, né per le gambe né per la testa: le dimensioni dell'abitacolo sono infatti comparabili a quelle della Arnage. I posti posteriori hanno a loro disposizione i loro proprio comandi elettrici, per un lusso assoluto anche per chi è seduto dietro.


In conclusione, questa enorme coupè si discosta dalle moderne auto di lusso, per via del suo tenace attaccamento alle tradizioni ma insieme alle sue primizie tecnologiche che creano la singolare anima di quest'auto. Questo è proprio quello che i puristi da tempo chiedevano. Non si può dire che sia priva di difetti, primo fra tutti il motore non più giovanissimo che non è il massimo in materia di consumi ed emissioni. Ma agli occhi di un appassionato, queste non sono altre che semplici caratteristiche di questa affascinante auto.



SCHEDA TECNICA
posizione motore: anteriore longitudinale
cilindrata: 6761cc
num. cilindri: V8 di 90°
potenza max: 530cv a 4000 giri
coppia max: 1050Nm a 3250 giri
distribuzione: 2 valvole per cilindro, distribuzione ad aste e bilancieri
alimentazione: benzina, sovralimentato con 2 turbocompressori e intercooler
rapporto di compressione: 7.8:1
trazione: posteriore
cambio: automatico a 6 rapporti ZF con funzione Tiptronic
sospensioni: ant. e post. a doppio braccio trasversale, ammortizzatori adattivi regolabili su 3 stadi
pneumatici: 255/40 ZR20 ant. e post.
freni: forati e autoventilanti, 348mm ant., 345mm post., freni in carbo-ceramica (420mm ant. e 356 post.) opzionali
dimensioni: lunghezza 5411mm, larghezza 2078mm, altezza 1473mm, passo 3116mm, carreggiate 1610mm (ant.) 1608mm (post.)
peso: 2665kg
serbatoio: 96 litri
velocità max: 296km/h
0-100km/h: 5.3 sec
consumo: 19.5 litri/100km
emissioni CO2: 465 grammi/km




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